In un mondo dove l’educazione alimentare e l’adozione di sani stili di vita assumono un ruolo sempre più centrale – come sottolineano autorevoli enti internazionali, fra cui FAO, OMS e Istituto Nazionale per la Nutrizione (SINU) – si fa evidente l’esigenza di accompagnare giovani, insegnanti e famiglie con percorsi continui e coinvolgenti, capaci di stimolare consapevolezza, responsabilità, cura per sé e per l’ambiente. Occorre lavorare insieme per costruire punti di riferimento efficaci. La Latteria di Chiuro ha accolto questa sfida con convinzione, ponendo il benessere delle persone e la sostenibilità al centro della propria azione educativa.
Un’esperienza educativa in crescita, radicata nel territorio e aperta al futuro
Il punto di partenza è il territorio della Valtellina, dove si è avviato nel tempo un cammino di crescita che ha portato allo sviluppo di proposte formative dinamiche, partecipate e in costante evoluzione, capaci di attivare una rete educativa ampia e inclusiva, oggi presente anche in altre aree e regioni italiane, con il sostegno di associazioni, esperti e produttori impegnati sui temi della sostenibilità e dell’educazione.
Frutto di una collaborazione costante con scuole, docenti e istituzioni, le attività promosse – tra cui laboratori, percorsi tematici, concorsi e momenti di confronto – rispondono a bisogni reali e condivisi, promuovendo la salutogenesi come visione educativa: il benessere come processo da costruire nel quotidiano, attraverso scelte informate e stili di vita consapevoli.
L’educazione in primo piano
La Latteria partecipa agli incontri di orientamento con le scuole superiori e supporta i campi estivi per ragazzi, non solo attraverso la fornitura di prodotti, ma anche con laboratori esperienziali per bambini e ragazzi. L’obiettivo è sviluppare nei giovani competenze trasversali, rafforzare le life skills e contribuire alla crescita di cittadini consapevoli e attenti al proprio benessere e a quello dell’ambiente. Educare oggi significa prendersi cura del domani: per questo la Latteria di Chiuro continuerà a sostenere con convinzione ogni iniziativa che possa migliorare la qualità della vita, a scuola e nel territorio
Laboratori, visite e progetti speciali
Dal 2021 sosteniamo progetti di educazione alimentare nelle scuole, anche attraverso laboratori esperienziali di produzione del burro e del formaggio, che avvicinano i bambini, soprattutto i più piccoli, al mondo della trasformazione del latte.
Sono poi numerosi i progetti continuativi sui temi della sostenibilità di salute e ambiente, che di anno in anno si arricchiscono di nuovi spunti e prospettive.
• Latte di Natale (dal 2009): un concorso di disegno giunto alla sedicesima edizione, che coinvolge ogni anno migliaia di bambini e porta il loro messaggio sulle confezioni natalizie del latte fresco.
• Latteriadi a Chiuro e InMoWimento (dal 2022): iniziative, in collaborazione con ASD DoppiaW e Liceo Scientifico Sportivo Sondrio, che uniscono giochi di una volta, sport, alimentazione e socialità per incentivare stili di vita sani e consapevoli. Nel 2025 si è tenuta anche una prima edizione delle Latteriadi a Talamona.
• Il Gusto della Natura (dal 2022): progetto di educazione all’alimentazione sostenibile fondato sulla ricerca-azione e volto a valorizzare territorio, stagionalità dei prodotti, biodiversità, riduzione dello spreco alimentare.
• La via del Latte (dal 2024): un viaggio iniziato dalla filiera del latte per comprendere da vicino il mondo dell’allevamento tra antichi saperi e innovazione sostenibile e che proseguirà nel prossimo anno scolastico con l’approfondimento di simbolismo e leggende legati a questo alimento tanto prezioso per l’uomo.
Si è creato così uno spazio allargato, che accoglie ogni fascia d'età, dalle scuole dell'infanzia alle superiori, senza tralasciare di coinvolgere docenti e famiglie.
Raccogliamo le testimonianze degli insegnanti nella comunità di apprendimento per raccontarvi alcune delle esperienze realizzate.
InMoWimento
Il progetto inMoWimento, ideato in collaborazione con ASD DoppiaW e proposto al Liceo Scientifico Sportivo di Sondrio, ha assunto nel corso degli anni un significato sempre più esteso nell'ambito della didattica, coinvolgendo le classi del triennio con diverse attività accuratamente individuate in base all’età dei ragazzi, ai loro interessi e ai loro bisogni. "In questi tre anni abbiamo dato vita a un percorso educativo di straordinario valore: uscite didattiche sul territorio, attività a sostegno della disabilità, incontri in aula con professionisti di settore e momenti di incontro e crescita tra scuola, comunità e natura. I ragazzi hanno potuto vivere esperienze concrete che vanno oltre l’aula, sperimentando sul campo i valori dello sport, dell’inclusione, della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente", commenta Paolo Gusmeroli, coordinatore del Liceo Scientifico Sportivo Sondrio.
Obiettivo primario del progetto è quello di creare una cultura del benessere, che mostri i benefici dell’attività motoria come prevenzione e come potente mezzo di condivisione e comunicazione.
"In un mondo che corre veloce - aggiunge il professore di motoria Cristhian Franchetti - “InMoWimento” ci ricorda l’importanza di rallentare per ascoltare il ritmo saggio della natura, conoscerlo, viverlo e proteggerlo. È un’occasione preziosa per educare i nostri giovani al senso di responsabilità, al lavoro di squadra e alla consapevolezza del legame profondo che esiste tra il nostro benessere e la salute dell’ambiente che ci circonda”.
Il Gusto della Natura
Nel progetto “Il Gusto della Natura”, coltivazione di ortaggi, assaggio e scoperta di nuovi alimenti (soprattutto frutta e verdura), promozione di merende sane, attenzione al consumo consapevole in mensa si trasformano in esperienze magiche, accompagnate da solide ricerche scientifiche e narrative. Il gruppo di lavoro comprende insegnanti e alunni dalle scuole primarie alle secondarie di primo grado e il prossimo anno si estenderà all’infanzia. Bambine e bambini ampliano i loro gusti e sviluppano una relazione di cura responsabile con il cibo e la natura da cui proviene attraverso un percorso inclusivo, in continua trasformazione grazie alle sinergie tra scuola, famiglie, produttori locali e comunità, ma soprattutto grazie all’impegno e alla creatività delle insegnanti, che ogni anno rinnovano le attività.
“La nostra sfida – racconta Francesca Monti, insegnante della scuola Camilla Cederna di Ponte in Valtellina – è raccontare e condividere piccole esperienze. Ci auguriamo che questi momenti, vissuti con attesa e pienezza di emozioni, diventino ricordi indelebili e orientino le scelte future dei nostri alunni.”
Effettivamente, conferma l’insegnante Alessandra Pietta, della scuola Cesare Battisti di Lecco: “I bambini sono cambiati: stanno più attenti agli sprechi in mensa, portano da casa frutta e verdura fresca, si impegnano a ridurre e riciclare gli imballaggi del cibo”. Merito anche delle attività di coltivazione, che aiutano a scoprire il legame fra
cibo e natura. “I miei allievi sono incantati dall’orto e dallo sviluppo dei semi” osserva Cristina Garippa, dell’Istituto Comprensivo di Belgioioso. “Un incanto che coinvolge anche i bambini con difficoltà di apprendimento, la meraviglia della coltivazione li entusiasma”, conclude Lorella Antigo, della scuola Anna Frank di Spinea (VE), incoraggiandoci a continuare il nostro impegno per sostenerli.
Potete seguire tutto il progetto sulla pagina Instagram.
La via del latte: fra tradizione e futuro
“La via del latte: fra tradizione e futuro” è un progetto nato nel 2024 che ha coinvolto gli studenti dell’Istituto Agrario Piazzi di Sondrio, guidati dal professor Luca Fravolini, affiancati dai bambini della scuola primaria Credaro di Sondrio con i loro insegnanti. Insieme hanno realizzato, con il supporto del regista Michele Rovati, un documentario che mette a confronto tre modelli di allevamento: tradizionale al pascolo in alpeggio, biologico e tecnologico.
La visione del film, che viene promossa in diversi incontri nelle scuole, è accompagnata da un questionario online che aiuta a comprendere i differenti punti di vista sugli allevamenti. Le risposte sono incoraggianti. Emerge, infatti, la consapevolezza che non esiste un unico modello di allevamento ideale: ciò che conta davvero è il rispetto per gli animali, per l’ambiente e per la qualità del prodotto.
La tecnologia, se utilizzata in modo etico e sostenibile, viene percepita come una concreta opportunità.
Molti spettatori hanno espresso poi un profondo apprezzamento per il lavoro degli allevatori, riconoscendone il ruolo fondamentale nella cura del territorio. Alcuni giovani hanno infine dichiarato il desiderio di diventare, un giorno, agricoltori: un segnale positivo in un settore che rischia di perdere risorse umane. Il progetto sottolinea quanto sia importante raccontare in modo chiaro e trasparente il mondo agricolo: rendere visibili i processi produttivi aiuta a superare i pregiudizi e a ricostruire la fiducia nei confronti degli allevatori e dei prodotti caseari.
Vuoi aiutarci a proseguire la ricerca? Guarda il film e compila il questionario!